• Pubblicata il
  • Autore: MISTER LADY
  • Categoria: Racconti trans
IL CULO DI LUI ERA VERGINE - Lecce Trasgressiva

IL CULO DI LUI ERA VERGINE - Lecce Trasgressiva

Io e Rossano eravamo al secondo appuntamento, stesso hotel, stessa ora. Non riuscivo a non pensare a lui e questo mi preoccupava. Per una trans lavoro e amore devono viaggiare su due binari separati.
Questa volta indossai un tailleur rosa, calze nere e scarpe nere col tacco alto. Mi sedetti sul bordo del letto per aspettarlo e, quando arrivò, non ci fu la sorpresa del primo incontro, ma l'impazienza del secondo. Mi baciò e abbracciò delicatamente. 
- Sei molto elegante e bellissima. Che cosa faremo oggi? 
- Tu cosa vorresti? 
Lasciò cadere il cappotto sul letto e prese una birra dal frigo bar. 
- Mi piacerebbe giocare con te, sei d'accordo?"
Mi avvicinai a lui e afferrai il suo membro attraverso i pantaloni, poi mi accovacciai, li aprii e glielo tirai fuori. Un rapido sfregamento tra labbra e lingua, e sentii le sue dimensioni aumentare e le palle contrarsi per l'eccitazione.
Dopo circa cinque minuti di pompino, mi tolse i vestiti e mi mise a culo nudo sul bordo del letto, spruzzandomi lo spray lubrificante che avevo già messo sul comodino. Indossò un profilattico e mi penetrò con decisione. Mi faceva un po' male, però mi sentivo piena e desiderata. Ero felice e il mio culo ballava al ritmo dei suoi colpi.
Non so quanto tempo passò, ma io stavo per godere quando, a un certo punto si è fermò, quasi per farmi dispetto. Lo sentii ansimare e puzzare di placere. Poi, all'improvviso, ha ricominciato a spingere ancora più forte e più veloce e ha riempito di seme il preservativo, rimanendo dentro per 20 secondi a schizzare nel serbatoio. 
Quando si sdraiò vicino ame, disse:
- Non sei venuta, vero?
- Ho avuto solo degli spasmi prima che ti fermassi... comunque va bene lo stesso... 
La mia mente era attraversata da pensieri confusi. Sembrava sbagliato pretendere che lui continuasse, in fondo era solo un cliente, ma non riuscivo a rinunciare a un profondo piacere. Mentre Rossano non sapeva come interpretare il mio silenzio, ciò che era giusto o sbagliato, io avevo ancora il cazzo duro. Senza pensare alle conseguenze, mi misi dietro di lui e curvai la sua schiena, strofinando il mio pene sul suo ano inaspettatamente minacciato, e lo leccai finchè il suo respiro si trasformò in gemiti causati da onde di passione. La mia saliva gocciolava dal suo buco del culo al lenzuolo e io cercavo di immergere la lingua il più possibile, sniffando il delizioso odore di culo eccitato.
Dopo aver spruzzato un po' di lubrificante e usato anche le dita come divaricatore, lo penetrai senza particolare sforzo, Percepivo le contrazioni involontarie dei muscoli delle sfintere e le vibrazioni confuse di un retto non abituato alla sodomia. Rossano mi lasciò fare e poi arrivò al culmine piuttosto velocemente. Con le mani ancora incollate alle sue natiche, sborrai dentro di lui. Un debole bruciore percorse il mio ventre, attraversandolo con un'esplosione di sensazioni di intenso piacere. Lui gridò e cadde sul letto per riprendere fiato.
Quando se ne andò senza nemmeno baciarmi, rimasi molto delusa, ma chissà... forse la prossima volta...


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