LESBICA FOREVER – 1° tempo - Ferrara - Lecce Trasgressiva

LESBICA FOREVER – 1° tempo - Ferrara - Lecce Trasgressiva

Ho definitivamente capito di essere lesbica quando studiavo all'università di Ferrara. Venivo dal sud, non avevo trovato posto all'ostello universitario, quindi ho dovuto affittare un alloggio lì vicino. Eravamo due ragazze (io e Martina, lei nordica e io sudica) in un modesto trilocale, perché era più economico condividere le spese.
Dopo una settimana di convivenza normale, una sera sono entrata nell'appartamento, era tardi ed ero stata a casa di un amico a studiare per l'esame del lunedì successivo. Ok... ok... lo ammetto, stavo ancora un po' di qua e un po' di là, insomma ero ancora bisessuale e abbiamo pure scopato. Comunque quella sera , in cucina, c'era la TV accesa, ma di Martina nessuna traccia. Ho pensato che fosse uscita e che si fosse dimenticata di spegnerla. Sono andata verso la mia camera, che era accanto a quella sua, e ho notato la luce accesa e la porta socchiusa. Ho sbirciato dentro e sono rimasta scioccata da quello che ho visto!
Sdraiata sul letto, c'era la mia simpatica coinquilina addormentata e nuda, e nella sua mano c'era un grosso dildo di silicone rosa! In effetti, quello era il MIO dildo! Ed era lucido di succo di fica bagnata. Annusando l'aria, la stanza aveva l'odore di fica, l'odore specifico della vagina eccitata di una donna.
Mentre osservavo la scena del crimine, lo sguardo è fatalmente caduto sulla sua bella vulva rasata. Martina era certamente una ragazza adorabile e gentile, ma sembrava timida e tranquilla. Mai avrei pensato che fosse un po' vacca, ne' tanto meno lesbica!
Aveva i capelli dritti e neri come la pece. Non l'avevo mai vista nuda prima, ma devo dire che, pure quando era vestita, aveva un corpo troppo magro e praticamente senza zizze. Anche i suoi capezzoli erano acerbi, eppure si inturgidivano spesso, e per questo mi eccitavano, specialmente vicino alle sue braccia così tatuate ed ambigue. Mentre continuavo a guardare il suo corpo nudo, mi sono soffermata sulla pancia piatta e sull'ombelico. Sono stata davvero colpita quando ho visto un grazioso anello d'argento. Era sempre così tranquilla e riservata, non avrei mai immaginato che avesse un piercing. Pure io ne avevo uno, proprio sotto la bocca. Arrivando a spiare da vicino la sua fica, ho ammirato la sua dolce fessura, tutta bagnata ed appiccicosa, con labbra grandi e flaccide.
Stavo quasi pensando di saltarle addosso, ma non sapevo cosa aspettarmi dalla sua reazione. Non aveva mai detto nulla per farmi credere che le piacevano le ragazze. In realtà, non aveva mai parlato molto neanche di ragazzi. E se fosse stata ancora vergine?
Alla fine ho deciso di eliminare ogni cautela e ho iniziato a spogliarmi. Mentre mi toglievo i vestiti, la efebica Martina ha cambiato posizione. Il suo braccio si è mosso in modo che una mano si riposasse sul suo seno inesistente, sembrava che lo stesse accarezzando ed ho aspettato di vedere se si stava davvero svegliando.

CONTINUA

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