Voglia in Maschera parte 4 - Lecce Trasgressiva

Voglia in Maschera parte 4 - Lecce Trasgressiva

Li vediamo così uscire verso la macchina ed accompagnandoli per andare a fumare ricordiamo a Mirko di chiamarci una volta finito se aveva voglia dell' ultimo goccio serale che lo avremmo passato a prendere noi come sempre. Nel mentre ci si mise anche Chiara a sclerare chiamandomi parecchio stizzita perchè non l'avevo chiamata non appena fuori dal lavoro perchè sperava di passare la serata con me. Nei versi e negli scherzi dei ragazzi al mio fianco le dissi che l'avrei chiamata una volta arrivato a casa , per cercare di smorzare ma insisteva che preferisco il bar ed i ragazzi a lei, avendo una sera senz aimpegni o palestra o altro potevamo stare da me insieme tranquilli. Come ti fanno sentire inadeguati e stronzi senza fare niente le donne davvero spesso mi chiedo ancora come diamine facciano. Ahimè il prosecco mi fece uscire la frase del tumulto " Se forse non mi stessi così addosso e mi rimproverassi meno forse avrei più voglia di cercarti" e fu il silenzio, mi mise giù il telefono in faccia. Stavo capendo i minuti di silenzio che passarono in Oriente quando vennero sganciate le bombe atomiche sul Giappone, era mattina, prima il silenzio e poi la devastazione. Ecco mi sentivo molto giapponese. In verità poco dopo non me ne fregava già più di tanto, ero stanco sempre di stare dietro a sti scazzi due o tre volte la settimana, per cosa poi? Ci stavamo appena frequentando, bellissimo scopare per carità ma quando costa così tanto patimento un pensiero te lo fai.Dopo essermi sobbarcato altre perculate dai miei compagni di bevute presi su e m'incamminai verso casa, per sbollire i calici e fumare una sigaretta tranquillo. Il bello di non dover prender la macchina. Arrivo a 5 minuti da casa mia quando sul ciglio della strada davanti a me vedo una golf posteggiata con le quattro frecce che sembrava quella di Paola, cosi faccio il giro lungo per vedere poichè le due persone dentro la macchina non sembravano molto amichevole e tranquille. Come infatti gli sono quasi dietro dal lato del passeggero si apre lo sportello e scende Mirko ma con la faccia fra urla e cose che volavano da dentro la macchina, con un lezzo di alcool che lo sentivo anche da quella distanza.Accellero il passo ma lui corre via urlando ed imprecando frasi senza senso , lasciando la portiera aperta ed un sacco di oggetti per terra. Arrivo alla portiera e mi chino salutando Paola ma anche lei in quanto a fiatella alcolica non scherzava e con un occhietto mezzo chiuso mi risponde chiaramente a fatica. Hanno guidato per diversi paeselli fino a qui uno più sbronzo di quell'altro senza essere fermati, che fortuna. Vado dall'altro lato e la sposto facendola appoggiare a me sull altro lato, dicendo che l'avrei portata a casa io che guidare ancora in quello stato era tirare tropo la corda.

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